L'articolo che vi propongo questo mese per la rubrica EVERGREEN è al tempo stesso un omaggio ad un grande della pesca con la mosca italiana, il suo nome è Mario Riccardi ed è un "sunto" sulla pesca a streamer nel quale è racchiuso però tutto quel che si deve sapere per iniziare a pescare con questa particolare tecnica. L'articolo è apparso nel 1986 sulla rivista Fly Line nel numero - 2- maggio/giugno dell'anno 1°. Mi permetto di consigliarvi di leggerlo o rileggerlo con attenzione riscoprirete cose e situazioni assolutamente attuali.
Ringrazio Roberto Messori per la gentile concessione.
Mi scuso per eventuali errori di copiatura...
Alla prossima.
Vic.
Se consultiamo un dizionario di inglese alla parola "streamer" troviamo questo riscontro : pennone, fiamma, banderuola, nastro.
Come per moltissime parole inglesi si tratta di scegliere il termine che più si addice al nostro caso.
Io credo che quel "banderuola" calzi molto bene per identificare uno specifico tipo di artificiale che ha certamente poco in comune con le mosche secche o sommerse che tutti conosciamo. Uno streamer deve essere considerato, salvo poche eccezioni, come una massa più o meno colorata che si muove in acqua in modo (come vedremo) da indurre il pesce ad attaccarlo.
Pretendere di trattare un argomento che ritengo assai complesso in un solo articolo è praticamente impossibile, da qui la decisione di parlare di quella pesca a steamer per me più stimolante : il grande fiume e le grosse trote.
Tutti sanno che sono nato per mia fortuna sulla riva pavese del Ticino un tempo ricchissimo di temoli e trote marmorate ed è proprio in questa acqua di casa che ho catturato le trote più grosse della mia vita da pescatore (il mio record Kg. 10,150 nel 1964). Certo che dal 1964 ad oggi la situazione del fiume è cambiata di molto, ma se i temoli sono pressochè scomparsi le trote marmorate, anche se non numerosissime, esistono ancora. Ho fatto riferimento al Ticino, perchè le attrezzature che si impiegano in questo fiume e la tattica di pesca sono le stesse che si impiegherebbero sull'Adda o nell'Isonzo.
Sarà bene dire subito che per pescare in un grosso fiume è assolutamente indispensabile una profonda conoscenza del fiume stesso; è impensabile andare all'avventura.
La trota marmorata è sicuramente abitudinaria e quindi una volta individuata potrà essere trovata sempre nello stesso posto fino a che una piena non avrà cambiato lo stato dei luoghi. Non sempre però si rivela al pescatore con cacce al pesce piccolo ed allora non ci rimane che attingere ad una grande esperienza e ad una buona dose di intuizione.
Ci sono cose che nessuno può trasmettere o spiegare ad altri e sono proprio quelle intuizioni del momento che ci spingono quasi inconsciamente ad agire in un determinato modo, con la certezza che ciò che facciamo è sicuramente esatto. E' pesca a mosca lo "streamer" ? Prima di rispondere desidero fare una premessa : non sono mai entrato in polemiche perchè rispetto il modo di pensare di tutti ed è proprio per questo che, essendo la pesca il contrario della matematica, ritengo le idee mie valide come quelle di altri pescatori.
Lo streamer è sicuramente una delle maggiori espressioni della pesca a mosca. Gli errori che si compiono pescando a mosca secca, che ritengo la più spettacolare, sono visibili; magari non riusciremo a correggerli, ma ci si rende conto abbastanza facilmente di essi. La stessa cosa non può succedere pescando a "streamer". Per la pesca nei fiumi è indispensabile la coda "sinking" che non è controllabile visibilmente. L'azione di pesca si sviluppa sotto l'esclusivo controllo percettivo legato alla sola sensibilità del pescatore.
E' difficile, terribilmente difficile, captare quel esclusivo impalpabile filo che ci collega all'esca dandoci la perfetta radiografia di cosa sta succedendo in quel preciso istante; se riusciamo a percepire questi invisibili fasci di luce avremo ragione di gioirne, saremo arrivati ad un livello estremo. E' essenziale fare arrivare lo streamer alla giusta profondità che naturalmente è sempre differente e legata alle diverse situazioni della conformazione del fiume. Si può pescare in una "pool" con un metro di fondale o poco più per poi passare ad un' altra di grande profondità. E' evidente che la coda di topo adatta per pescare correttamente nel primo caso non potrà essere adatta al secondo dove occorrerà una coda più pesante. Pensiamo per un momento ad un pescatore di "spinning", che sicuramente sceglierà il peso del cucchiaino in stretta relazione con la profondità dell'acqua; è abbastanza normale passare da un cucchiaino di cinque grammi ad uno di quindici o viceversa. Pescando a streamer il problema è perfettamente identico. E' fuori posto dire che per pescare in quel tale fiume è necessaria una coda di topo del tale numero. Quel tale numero di coda potrà sicuramente andar bene per alcune situazioni, ma certamente sarà assolutamente inadatta per molte altre. Se insisto sul peso della coda di topo è proprio perchè la ritengo quella parte dell'attrezzatura di gran lunga più importante. personalmente mi comporto così : vado a pescare in Ticino (che da qualche tempo chiamo "Tiseant River" per tirami su di morale) è regolarmente porto una sola canna da nove piedi capace di lanciare con estrema facilità una coda di topo del dieci; tre mulinelli montati con le seguenti lenze: ST-8-S, ST-9-S, ST-10-S che sono, come appare evidentemente dalle sigle, delle "shooting taper" del tipo "extra fast sinking HI-D". Con questi tre pesi diversi di lenze riesco a coprire tutta la casistica che mi si presenta in una giornata di pesca su qualsiasi fiume. Le code ST che come sappiamo sono lunghe trenta piedi, le annodo direttamente a quel meraviglioso nylon appositamente creato per questo impiego che risponde al nome di Cobra .Uso solo ed esclusivamente Cobra da trenta libre perchè quello più sottile può procurare alcune asole fastidiosissime durante gli shootingfrenando improvvisamente lunghi lanci. Se le code ST sono già predisposte con una piccola asola per l'attacco del Cobra mi affretto a tagliarla fissando il nylon direttamente con un nail knot . Questo tipo di nodo permette un perfetto scorrimento della congiunzione degli anelli della canna e contemporaneamente è di grande tenuta. Lo confeziono curando di fare sette giri di nylon che faccio adagiare prima di stringere il tutto attorno alla coda. Se proprio vogliamo fare i perfezionisti una sottile ricopertura di vernice a rapida essicazione renderà ottimale il lavoro. Ci si potrà chiedere se con una canna predisposta a lanciare con una coda del dieci non incontreremo difficoltà nel lanciare una lenza dell'otto. Un buon lanciatore non avrà difficoltà alcuna e ritengo che anche un lanciatore medio, possa pescare in tutta scioltezza . Ci si può chiedere se vale la pena di porre tanta cura nello scegliere il peso della coda di topo quando sarebbe più semplice appesantire convenientemente lo streamer. Gli streamers devono comportarsi in acqua esattamente come una banderuola esposta al vento, ora scendendo ora salendo accentuando tutti i piccoli scarti di corrente con quei tanto invitanti ed improvvisi spostamenti laterali. Un artificiale appesantito avrebbe un comportamento sicuramente diverso; più si aumenta il peso e più il comportamento statico conseguente diventa affatto stimolante per il pesce. Se proprio un appesantimento si rende necessario sia in ogni caso ridotto al minimo e riservato solamente a qui modelli che faticano ad affondare. Un muddler minnow ad esempio, che è costruito quasi interamente in peli idrorepellenti, potrà essere appesantito se pur con molta parsimonia; un sottile filo di piombo legato parallelamente al gambo dell'amo è più che sufficiente per compensare la tendenza al galleggiamento. Ho quantificato l'eventuale piombatura di alcuni muddler minnow , questi i risultati : su un amo del quattro gr. 0,30 su un amo del sei grammi 0,20 e assicuro che tale peso aggiunto basta e avanza. Un aiuto ad abbassare il piano di lavoro dello streamer in acqua può venire anche dal finale. Questa è una regola fissa : più il finale è corto più lo streamer ha tendenza ad inabissarsi. Non bisogna tuttavia esagerare io ad esempio non supero mai i due metri e mezzo e non vado mai al disotto del metro e cinquanta. Se si tratta di accorciare il finale che si sta usando tagliamolo nella parte alta a contatto della coda lasciando integro il tratto più sottile di punta. Da anni il mio finale da streamer ha una punta dello 0,26per le acque limpide e dello 0,30 per le acque leggermente velate. Non è certo una grande differenza di diametro e non credo nemmeno che possa essere determinante agli effetti delle catture, ma un filo di pignoleria non guasta mai e ha il potere di convincerci della nostra perfezione. Anche questo conta. Scegliere lo streamer è un po' come scegliere il cucchiaino, anche nel nostro caso è basilare la giusta taglia e la colorazione in riferimento esclusivamente alla visibilità da parte del pesce. Una regola alla quale mi attengo scrupolosamente è questa : artificiale più grande all'inizio di stagione e graduale diminuzione di taglia con l'avanzare della stagione stessa. Alla fine di maggio, oppure se non fa troppo caldo alla metà di giugno, chiudo con la pesca a streamer. Riprendendo alla metà di settembre fino alla chiusura. Intendo per grosso streamer , un artificiale montato su amo del numero quattro e piccolo montato su amo dell'otto, in qualche particolare caso adotto qualche esemplare su amo due. Ami del dieci e dodici sono dedicati ai torrenti. Uno streamer valido ovvero proporzionato negli elementi che lo compongono deve essere costruito su un amo che pure ha delle giuste proporzioni. Ritengo di misure auree un amo con gambo 4x di lunghezza ad occhiello inclinato verso il basso. Non sono assolutamente validi gli ami da salmone con occhiello inclinato verso l'alto che oltre ad avere un gambo troppo corto sono anche di difficile penetrazione. Inoltre l'inclinazione dell'occhiello funziona come paletta di un Rapala, con il risultato che l'occhiello in basso darà un piccolo aiuto a tenerlo in profondità mentre l'occhiello alto funziona esattamente al contrario. Gli ami da salmone sono stati così concepiti proprio perchè, in trazione di corrente, tendano a rimanere alti. La serie di streamer da me prodotta è composta dai modelli che i hanno dato i maggiori risultati e nei quali credo. Anche se corrispondono, grosso modo, a patterns classici sono stati modificati così da divenire più adatti alle esigenze dei nostri fiumi. Risulta ovvio quindi il riferimento ad alcuni tipi della mia produzione:
RED FIN — acqua limpida, tempo buono.
GOLDEN SMELT — acqua limpida, tempo coperto.
R.M. MUDDLER — acqua limpida, ogni tempo.
TIGER — acqua velata, tempo coperto.
NIGHT — acqua velata, cielo coperto e sempre all'imbrunire.
R.M. BLACK NOSED DACE — sempre, aumentando la misura con acqua velata.
Non ritengo necessario allargare oltre una selezione di questo tipo che assicuro più che sufficiente per pescare con successo in tutte le acque del mondo. I pochi streamers che impiego su ami del due sono dei R.M. BLACK NOSED DACE che riservo a situazioni di acqua particolarmente alta e velata come si può trovare eccezionalmente nel mese di marzo e abbastanza normalmente in aprile e maggio. E' piuttosto difficile trovare due marmorate di grossa taglia nella stessa zona poichè un pesce di buona misura diventa il padrone incontrastato di una discreta fetta di fiume. Di solito ha il suo posto di riposo dove alloggia quando si disinteressa di tutto, ma si sposta in quello che chiamo il salotto quando entra in attività. E' da questo salotto che parte con slancio a caccia di pesce per più volte consecutive. Solo un caso fortuito può indurre la marmo ratta ad attaccare quando si trova in zona i riposo. Bisogna cercarla invece nel salotto dove è mentalmente preparata ad attaccare. Il modo di individuare la tecnica di attacco di questo pesce non è certo facile da spiegare. Immaginare di arrivare sulla riva di un fiume largo cento o duecento metri e scoprire di primo acchito dove si deve lanciare lo streamer è come fare tredici al totocalcio. Tuttavia per chi conosce bene il fiume non è impresa impossibile. Indicazioni di massima si possono anche azzardare, d esempio: una anche lieve depressione del fondo in una lama regolare (difficile da individuare), un ostacolo naturale totalmente sommerso (bisogna sapere che è), un filo di corrente di acqua lenta verso la riva e più veloce e profonda verso il centro del fiume, possono rappresentare zone interessanti, ma in ogni caso deve esserci il fondo del fiume vecchio. Un fondale appena rifatto da una piena non è sicuramente posto gradito nè alla marmorata nè ad altri pesci in cerca di pastura. Una volta deciso di lanciare lo streamer questo non deve arrivare dove si presume la presenza del pesce, ma deve passare attraversando quella piccola zona d'acqua che riteniamo essere il salotto della trota. Ancora una volta il riferimento allo spinning è più che mai conveniente. Per far passare il cucchiaino in un preciso punto del fiume dovremo lanciare più a monte ed anche un po' più lontano. La corrente e l'azione di recupero ci metteranno nella condizione di portarlo nel punto esatto. Con lo streamer si agisce praticamente allo stesso modo. La velocità dei movimenti da impartire all'artificiale è inversamente proporzionale alla velocità della corrente: quindi recupero abbastanza svelto in acqua non eccessivamente veloce per arrivare a muovere solamente a piccoli scatti verticali la punta della canna pescando in correnti accentuate. Il recupero deve avvenire a scatti brevi, ma decisi con la punta della canna tenuta sufficientemente bassa così da favorire una maggiore immersione della lenza e permettere, all'occasione una decisa ferrata portando l'attrezzo immediatamente nella giusta angolazione. Una volta ferrato il pesce ci si scordi di manovrare la lenza a mano come si farebbe con una trotella, qui il mulinello assume una importanza fondamentale. I miei mulinelli sono così montati: centro o poco più metri di dacron da trenta libbre, cinquanta metri di Cobra pure da trenta libbre e quindi la coda ST. Ho cercato di spiegare e mi auguro di esserci riuscito un certo tipo di pesca a mosca che sicuramente non è facile soprattutto per i principianti. Dalle mie parti si dice Si il Mario le prende le belle marmorate ma è gelosissimo e non ti fa vedere che cosa adopera. La risposta è che adopero esattamente quello che potete usare anche voi, ma perchè invece non vi siete mai chiesti perchè non lo abbiamo mai visto pescare dove peschiamo noi.
Mario Riccardi
Rivista Fly Line nel numero - 2- maggio/giugno dell'anno 1°